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Erminio Longhini, un profeta dei nostri tempi PDF Stampa E-mail

Erminio Longhini, un profeta dei nostri tempi.

 


Negli anni settanta, quando si cominciò a organizzare lo stato sociale, la gestione degli ospedali per quanto riguardava l’assistenza,  passò interamente nella competenza dello Stato. La rigida organizzazione dei ruoli negli ospedali creò dei vuoti di presenza  che a volte erano riempiti dai familiari dell’ammalato. Venne a mancare la figura di una persona amichevole che  si facesse compagno di viaggio dell’ammalato per sostenerlo, rincuorarlo, consolarlo, accoglierlo. Il professore Longhini, allora primario della divisione di Medicina dell’Ospedale  di Sesto San Giovanni, colse questa carenza, ebbe un’intuizione  e la concretizzò.

Così  egli racconta: “ L’8 dicembre del 1973 ero nel mio reparto e mi capitò di assistere  a una scena drammatica e sorprendente: una ammalata  in gravissime condizioni chiedeva acqua ma  in quel momento nessuno era in grado di  dargliela. Alla fine intervenne un’ausiliaria che però mi fece notare che quel servizio non toccava a lei . La mia divisione era efficiente eppure non riusciva a soddisfare il bisogno più elementare del malato: quel bicchiere d’acqua per quella donna ammalata assumeva il valore di una carezza , di un po’ di attenzione”. “ Se ognuno ha il suo ruolo e la sua specificità, allora cosa manca, mi chiesi? Pensai che Dio  attraverso questo episodio mi stesse parlando. Compresi che mancava un amico, una persona che doni un po’ della propria vita (il proprio tempo) per un servizio d’amore e di giustizia. Da questa intuizione nacque il primo gruppo di 20 persone, amici e conoscenti disposti a donare frammenti del loro tempo con continuità  per un servizio d’amore e di giustizia. Questo episodio emblematico fu l’inizio del cammino profondamente  umano dei volontari in corsia che si dedicano alle persone prestando loro ascolto,  volontari che donano un sorriso , che offrono una presenza amica. Il piccolo gruppo di 20 persone divenne ben presto una grande famiglia presente nella maggior parte degli ospedali e nelle case di cura da nord a sud dell’Italia, un esempio di unità di diversi in un Paese che di unità ha molto bisogno da sempre.”

Longhini  seppe sognare e  seppe organizzare una delle prime forme di Volontariato Sociale in Italia che operasse  in una struttura pubblica.  Volle volontari amorevoli ma anche preparati  e competenti nella relazione d’aiuto, uomini e donne di cuore e insieme professionali grazie a una formazione  iniziale e permanente obbligatoria. Fu un sognatore con il coraggio di realizzare i propri sogni, un medico rigoroso, severo, che seppe trasformare la sua professione in  una missione.